PARROCCHIA SAN PATRIZIO

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Il coro della Parrocchia

Il coro della Parrocchia

Il coro, anima e solennizza le liturgie domenicali e delle principali festività parrocchiali. Accoglie voci maschili e femminili di ogni età, anche privi di particolari doti vocali e cognizioni musicali, per questo ti invita a condividere la nostra gioiosa esperienza.
Inoltre ultimamente, si sta concretizzando il progetto di realizzare una sezione composta esclusivamente da bambini che animi la celebrazione liturgica della S. Messa domenicale delle ore 10,00

Saremo felici di conoscerti ed averti con noi anche per un solo incontro.
Le prove si svolgono in Parrocchia il mercoledì dalle ore 21,00
Le prove del coro dei bambini si svolgono sabato dopo Catechismo


Ti aspettiamo!

Prefazione al Libro dei canti

Di Mons. Arnaldo D'Innocenzo

Ho il piacere di presentarvi questa nuova raccolta di canti per le celebrazioni liturgica della nostra chiesa parrocchiale.
E’ una raccolta più completa della precedente, e che copre tutti i tempi dell'anno liturgico.
E’ una raccolta che si è venuta formando giorno per giorno durante gli oltre 30 anni dalla fondazione della nostra comunità parrocchiale. Questi canti sono, dunque, l'immagine della “storia liturgica” della nostra tradizione comunitaria.
Possiamo a pieno titolo chiamarlo: “il nostro libro di canti”!
Questo “libro di canti” non è in vendita, non è fatto per diventare proprietà privata di qualcuno.
Per questo, spero che vengano tutti lasciato in Chiesa, per ritrovarcelo ogni volta che si interviene ad una celebrazione.
Da un antico scritto del 5° secolo apprendiamo delle preziose notizie riguardanti la tradizione musicale e la sua funzione spirituale e formativa nella chiesa:
Gli antichi padri davano per certo che la formula del canto e del salmodiare in coro, tramite il rito della modulazione, il “sacrificio della nostra lode” sarebbe stato gradito a Dio; sarebbe stato accettabile e lieto gli angeli ,e per tutti gli uomini disposti all'attenzione meditativa e all'ascolto, dilettevole ed , in grado di generare devozione e compunzione, non devi svegliare l'animo alla scoperta delle Scritture e di innalzare la mente alla contemplazione della realtà divina che la trascendono.
1)Dal momento che la liturgia e <mistero pasquale> celebrata dal popolo di Dio, in Cristo nello Spirito, come esercizio del nuovo sacerdozio di Gesù Cristo ci ha trasmesso,nel rito cristiano tutta l'assemblea che il soggetto collettivo della celebrazione deve prendervi parte attiva in modo corale.
2)Canto e musica sono un gesto vivo di “partecipazione” prima di essere un'opera codificata da eseguire da parte di “professionisti del canto”.
3)Canto e musica partecipano della dimensione sacramentale della liturgia: sono elementi simbolici di realtà essenziali, e non apparato esteriore; sono incarnazione in strutture comunicative della Parola divina e delle parole umane del dialogo salvifico e non ingredienti mistico-estetici di un vago culto Sentimal-religioso.
4)Dunque canto e musica né sono privilegio-possesso di alcune persone che riproducono o li eseguono,nè diletto estetico, né tantomeno, occasione di esibizionismo; sono invece patrimonio celebrativo di tutti .
5)I repertori del passato come le nuove composizioni non sono beni culturali da sfoderare per dare prestigio l'istituzione o per solennizzare esteriormente il rito, ma possibilità simboliche da attualizzare con una suadente animazione e regia liturgica, per aiutare l'assemblea scoprire che ogni celebrazione deve essere incontro con Dio in un dialogo che comprende l'itinerario che parte dalla Parola provocatrice di Dio per giungere alla risposta con la quale l'uomo si coinvolge in prima persona.
6)Il canto sgorga sotto la pressione di un amore del cuore conquistato e traboccante non può più contenere: “ chiama canta…” l'uomo religioso, preso dall'ammirazione davanti alla divinità, si da al canto: questo lo troviamo nei testi liturgici che affermano che “ammirando tutte le meraviglie che il Signore ha fatto nel passato, del presente farà nel futuro”, la persona non può fare altro che darsi alla lode.
7)Impegniamoci allora ad entrare dentro lo spirito liturgico per mezzo del canto, che ha un potere enorme, perché ella la nostra anima si possa aprire alle meraviglie del Signore.

Roma, Pentecoste 2006


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